28 aprile 2014

Riforme economiche a Cuba

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Cuba introduce una legge sugli investimenti che prevede incentivi fiscali e inaugura un'Area di libero scambio.

Riforme economiche a Cuba

La nuova legge sugli investimenti varata dal Parlamento cubano, che sostituisce quella introdotta vent'anni fa da Fidel Castro, rappresenta un'ulteriore progresso nella liberalizzazione dell’economia.

Negli ultimi anni sono state create 500.000 piccole nuove attività nel settore privato da parte dei residenti e annunciate nuove riforme, quale l’abolizione del doppio sistema valutario.

Cuba ha bisogno di capitali stranieri e di tecnologie innovative per rilanciare il proprio sistema produttivo ed è pronta a offrire maggiori garanzie giuridiche e incentivi fiscali agli investimenti.

Ad eccezione di difesa, salute ed istruzione, gli investimenti stranieri a Cuba saranno possibili in tutti i settori nell’ambito di un regime che consente il rimpatrio dei profitti.

Il nuovo testo non solo autorizza esplicitamente l’esistenza sull’isola di progetti interamente finanziati da capitali stranieri, ma prevede anche un taglio alle tasse sui profitti delle società straniere dal 50% circa al 15%, a eccezione delle compagnie che si occupano di sfruttamento delle risorse naturali.

Inoltre viene introdotta per le società straniere un’esenzione dal pagamento delle tasse per i primi otto anni di attività in territorio cubano e si prevede un’esenzione dall’imposta sul reddito per singoli imprenditori.

Verranno inoltre rimossi gli ostacoli burocratici all'importazione ed esportazione di macchinari per l'industria. Rimane per le aziende straniere il divieto di assumere direttamente dipendenti cubani (un’agenzia statale fa da tramite tra domanda e offerta di lavoro).

Il responsabile dell’attuazione delle riforme, Marino Murillo, ha affermato che l’obiettivo della legge è l’aumento del 30% dei capitali esteri investiti, per un totale di più di 2 miliardi di dollari.

La nuova legge entrerà in vigore a fine giugno 2014.

Porto di Mariel: prima Zona di libero scambio cubana

Mariel è un porto per container, di fronte alla costa della Florida inaugurato a gennaio 2014, nel quale la multinazionale brasiliana Odebrecht ha investito circa 700 milioni di euro. 

Mariel, una volta terminato l’ampliamento del Canale di Panama, potrebbe trasformarsi in un importante hub, soprattutto nel caso in cui venga revocato l’embargo commerciale imposto più di cinquant’anni fa a Cuba dagli Stati Uniti.

La Bndes offrirà anche un nuovo credito di 290 milioni di dollari per sviluppare una zona industriale intorno a Mariel, tramite la quale Cuba spera di attrarre imprese straniere con agevolazioni fiscali.

Le imprese che opereranno nella Zona di libero scambio del Porto di Mariel potranno contare sulla sospensione, per dieci anni, di una tassa sui profitti del 12%, attualmente in vigore e su una maggiore flessibilità in materia doganale. Resta in vigore una tassa del 14% per i contributi sociali ai lavoratori.

Fiscalità

Le nuove linee guida di politica economica approvate dal governo cubano nell’aprile 2014 attribuiscono alla politica fiscale (che assicura il 64% dei ricavi totali dello Stato) i seguenti obiettivi

  • redistribuire il reddito per migliorare le condizioni di vita dei contribuenti
  • stimolare l'attività economica e l'efficienza della forza lavoro
  • innovare il modello di gestione economica.
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