18 aprile 2013

Vini, formaggi e olio d’oliva di fascia superiore nella Federazione Russa

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Crescono le esportazioni italiane nella Federazione Russa di vini, formaggi e olio d'oliva di fascia superiore.

Secondo un'analisi di mercato dell'Ufficio di Mosca dell'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, l’esportazione in Russia di prodotti alimentari made in Italy è stata pari a 220,202 milioni di euro con una incidenza sul totale del 3,4% e un aumento rispetto ai primi otto mesi  2011 del 23,2%, quella di bevande è stata pari a 82.433 milioni di euro con una incidenza del 1,27% e un aumento, rispetto allo stesso periodo del 2011, del 3,8 percento.
I prodotti agricoli, della pesca e della silvicoltura con 75,185 milioni di euro e un aumento del 6,0% rispetto allo stesso periodo del 2011 hanno un’incidenza pari all’1,16%.

Il mercato alimentare in Russia

Il valore del mercato alimentare russo nel 2011 si  può valutare  pari a 331,5- 340 miliardi di dollari. I dati dei primi 7 mesi 2012 confermano la tendenza alla crescita. Nei soli 7 mesi 2012 sono stati ufficialmente venduti  alimentari per 175,32 miliardi di dollari e si può quindi ipotizzare che nei 12 mesi si raggiungano i 338-355 miliardi di dollari.

Bisogna tenere sempre presente che i dati ufficiali di Rosstat per produzione, vendite sul mercato al minuto e quelli del Servizio statale delle Dogane russo sono di solito sottostimati. Questo vale soprattutto per un mercato come quello alimentare dove operano anche piccole imprese. Inoltre esula dalle statistiche la vendita diretta dei contadini (un fenomeno importante che si può vedere persino nelle grandi città come Mosca).

Nello stesso tempo, occorre tener conto del forte aumento della produzione interna, di cui una parte è dovuta ai nuovi investimenti di imprese straniere nel settore agroalimentare russo, dalla birra, al latte e yogurt, al dolciario.

A fine dicembre 2011 gli investimenti stranieri accumulati nella produzione alimentare in Russia erano pari a 12.812 milioni di dollari Usa, di cui quelli effettuati nel solo anno 2011 sono stati pari a 3.099 milioni di dollari. Olanda, Stati Uniti e Germania sono stati nel 2011 i maggiori investitori nel settore.

Nell’agricoltura e pesca gli investimenti stranieri accumulati a fine dicembre  2012 sono stati pari a 2.152 milioni di dollari, che uniti ai 12.812 milioni di dollari accumulati a fine dicembre  2012 nell’industria agro-alimentare sono stati pari a 14.964 milioni di dollari. Nel primo semestre 2012 sono stati effettuati investimenti in agricoltura, silvicoltura e caccia per 267 milioni di dollari soprattutto da Cipro e Danimarca, nell’industria agroalimentare sono stati effettuati investimenti per 1.123 milioni di dollari, soprattutto da Cipro, Svizzera, Germania (gli investimenti da Cipro sono considerati solitamente capitali russi espatriati che rientrano in Russia).

Occorre inoltre ricordare che una parte degli investimenti nel settore commerciale copre specificamente le nuove reti distributive di prodotti alimentari.

Tendenze del mercato dei prodotti alimentari di fascia superiore

  • Aumenta la domanda del consumatore russo per prodotti sani e di ottima qualità, mentre  i redditi reali della popolazione sono in aumento. Cresce l’interesse per il cibo di qualità non solo nella classe più agiata dei russi, ma anche nella classe media.
  • Attualmente le catene di negozi di prodotti alimentari di fascia superiore  sono presenti non solo a Mosca e a San Pietroburgo, ma anche nelle grandi città, soprattutto quelle che superano il milione di abitanti (la rete di negozi Azbuka vkusa ha in programmo entro il 2017-2018 di avere 130 propri punti commerciali nelle varie città russe).
  • La rete di supermercati Bachetle ha 5 negozi a Mosca ed è presente anche nella capitale della repubblica di Tatarstan, Kazan e a Naberezhnye Chelny, e  negli Urali a Nizhnyj Kamsk e in Siberia a Novosibirsk e a Barnaul. La rete di supermercati Land ha una forte presenza a San Pietroburgo.
  • Il settore del vino nella fascia superiore, malgrado le misure governative che hanno aumentato notevolmente le accise sul vino, è in aumento. C’è una domanda crescente di vino di qualità e sono sorti  molti negozi specializzati che offrono assortimenti molto vasti.
  • L’interesse per la cucina italiana è testimoniato dal grande numero di ristoranti con cucina italiana presenti non solo a Mosca e a San Pietroburgo, ma anche a Novbosibirsk, a Ekaterinenburg.

Vino di fascia superiore

Per poter definire un vino di fascia superiore o Premium klass  secondo la dicitura russa, l’unico criterio disponibile è il prezzo. Infatti il mercato russo non ha adottato le categorie in uso negli altri paesi. Per poter quindi stabilire il volume e la qualità del vino “superiore” o “doc”  importato si considera il prezzo del vino, per cui si determinano comunemente quattro fasce:

  • Fascia bassa - fino a 300 rubli   per bottiglia da 0,75 litri, ovvero fino a 10 dollari per bottiglia al mercato al minuto
  • Fascia media - da 300 a 700 rubli per bottiglia da 0,75 litri, ovvero dai 10 ai 23 dollari per bottiglia al mercato al minuto
  • Fascia alta - dai 700 ai 1300 rubli per bottiglia da 0,75 litri, ovvero dai 24 ai 43 dollari per bottiglia al mercato al minuto
  • Fascia  superiore - da 1.300 a 1.500 rubli alla bottiglia da 0,75 litri, ovvero superiore a 43 dollari a bottiglia al mercato al minuto.

Nei contratti di importazione i prezzi  non includono i dazi di importazione, le accise e l’IVA e il ricarico di vendita, cioè non sono i prezzi del mercato al minuto. Perciò  la divisione in fasce di prezzi si basa sia sul contratto di importazione che sui prezzi al minuto, tenendo conto che:

  • sui vini si paga all’importazione una tassa del 20%
  • le accise  per i vini mossi sono di 6 rubli al litro (0,2 dollari al litro), per gli altri vini di 22 rubli al litro (0,7 dollari al litro)
  • l’Iva è al 18%
  • il rincaro commerciale e la fornitura in Russia complessivamente  non è inferiore al 100%.

Per calcolare il prezzo della vendita al minuto si utilizza questa formula:
prezzo al minuto = prezzo del contratto di importazione + 20% di dazi + accise + 18% di Iva + 100% di ricarico  commerciale.

Basandosi su questi calcoli  una bottiglia di vino da 0,75 litri della fascia superiore che parte da un prezzo all’importazione da 15-20 dollari, arriva al minuto a costare 44 dollari, ovvero 60 dollari al litro.

Dal 2009 al 2011 si sono importati ogni anno dai 400.000 ai 550.000 litri di vino, di questi un po’ meno dell’1% era di fascia superiore, ma costituiva il 7-8% in valore monetario. Dal 2009 al 2012 le importazioni di vino della classe superiore  sono quasi raddoppiate sia in espressione naturale che in valore.

Nel 2011 sul mercato russo si sono venduti 184.000 decalitri di vino  di qualità superiore per una somma di 76 milioni di dollari. Il prezzo del  vino di fascia superiore importato in Russia andava dai 20 ai 5.000 dollari al litro.

All’interno di questa categoria prevalgono vini dai 20 ai 40 dollari a bottiglia. Nel 2011 in questa sottofascia all’interno del vino di fascia superiore si sono importati 130.000 decalitri per un valore di 38 milioni di dollari.

Metà dell’importazione di vino di fascia superiore è formata da vino mosso (nel 2011 in litri ha costituito infatti il 52%, si tratta soprattutto di vino frizzante.

Quote di mercato

Anche nel 2011 la Francia è il principale fornitore di vini di fascia superiore con 129.500 decalitri per un valore di 55,299 milioni di dollari (il 72% in valore delle importazioni russe per questa classe).

L’Italia è il secondo paese e nel 2011 ha fornito 38.300 decalitri di vino per una somma di 13,8 milioni di dollari, cioè il 18,6% del totale delle importazioni russe per questa fascia.

Seguono, considerando il valore in dollari del vino importato, la Germania con 2,115 milioni di dollari, la Spagna con 1,718 milioni  e il Portogallo con 960.000 dollari. Vengono poi Australia (650.000 dollari), Cile (462.000 dollari), Stati Uniti (373.00 dollari) e Argentina  (363.000 dollari). 

Se consideriamo invece i litri forniti in Russia di vino della fascia di prezzo superiore, nel 2011 la Francia continua ad essere il paese leader e con 129.500 decalitri detiene il 70,3% di questo mercato, mentre l’Italia con 38.300 decalitri ne detiene il 20,8 percento. Vengono poi la Spagna con 5.100 decalitri (2,7%), il Portogallo con 2.400 decalitri (1,3%), l’Australia con 1.800 decalitri (1,8%) e la Germania con 1.700 decalitri ( 0,97%), Cile e Argentina entrambi con 1.200 decalitri (0,65%).

Principali canali di distribuzione del vino di fascia superiore

La maggioranza delle forniture di questa fascia avviene secondo il seguente schema. Il produttore  si appoggia ad un operatore estero, che si occupa della logistica o della commercializzazione e che a sua volta  affida il prodotto a un distributore russo o a un commerciale, che importa alcolici (di solito all’ingrosso) nella Federazione Russa.

Più raramente il distributore russo si incarica di importare direttamente  il vino del produttore.

La variante meno usata è quella di forniture dirette  del produttore ai consumatori finali in Russia (ristoranti, reti commerciali).

Di regola le società russe importano vino di fascia superiore da diversi paesi; non vi sono  importanti  distributori  esclusivi, solo per un unico paese, per esempio solo di vini italiani. I  più importanti distributori di vino di fascia superiore sono:

International Logistic Systems e Rusalkolimport sono operatori logistici specializzati nella fornitura di prodotti alimentari, tra cui i prodotti alcolici, come il vino. Queste società si occupano di importazione diretta offrendo al consumatore finale la possibilità di acquistare direttamente dal produttore, evitano i distributori. Tali società hanno un grande assortimento e nel loro portafoglio vi sono produttori di oltre 30 paesi: Francia, Spagna, Italia, Germania, Argentina, Cile, Messico, Sud Africa, Ungheria, Bulgaria, Cipro, Portogallo, Austria, Romania, Nuova Zelanda.

Alcune società come  Millenium, Arsenal, United Distributors, Torgovyj dom Aroma forniscono buona parte del vino italiano della fascia di prezzo superiore.

La vendita al minuto dei vini di fascia superiore avviene nei supermarket di lusso, nelle boutique del vino specializzate  e nelle reti di negozi al minuto di prodotti alimentari. La vendita di vino della fascia superiore avviene anche via Internet.

La maggiore rete del vino attualmente in Russia  è formata dai negozi della catena Aromatnyj mir, con una rete di oltre 130 negozi nella parte europea della Russia, di cui ben 78 si trovano a Mosca e nella regione di Mosca.

Aromatnyj mir ha negozi anche a San Pietroburgo, Volgograd, Tver’, Jaroslavl, Velikij Novgorod, Ivanovo, Voronezh e in altre città.

La maggior parte delle vendite di vino di fascia superiore avviene a Mosca e a San Pietroburgo; nella capitale e a San Pietroburgo si concentra infatti  la popolazione dai redditi più elevati e vi è una maggiore cultura  del vino.

Formaggio di fascia superiore

Dal 2009 al 2011 si sono importati annualmente 230-290.000 tonnellate di formaggio.  Di fascia superiore se ne sono importati  il 3-4% in espressione naturale e circa il 5-6% in valore in dollari. Nel triennio le importazioni di formaggi di fascia superiore sono cresciute del 65% in espressione naturale e dell’85% in espressione monetaria.

Il criterio per determinare i formaggi di fascia superiore è basato sul tipo di formaggio secondo la nomenclatura all’interno del codice doganale 0406 (18 tipi di formaggi considerati delle specialità, come i formaggi azzurri e altri formaggi muffettati, il grana padano e il parmigiano reggiano, il camembert etc).

Sul mercato russo i formaggi si suddividono anche secondo il prezzo nelle seguenti fasce:

  • Fascia bassa e media - fino ai 300 rubli al kg, ovvero fino a 10 dollari al kg. di formaggio  come prezzo di vendita al minuto
  • Fascia alta - dai 300 ai 450 rubli/kg ovvero dai 10 ai 15 dollari/kg di formaggio come prezzo di vendita al minuto;
  • Fascia  superiore - oltre i 450 rubli/kg, ovvero oltre 15 dollari/kg. alla vendita al minuto.

Solitamente i prezzi all’importazione dei formaggi sono inferiori di due e più volte di quelli al minuto. Perciò, secondo il criterio del prezzo, sono da considerarsi  della fascia superiore quei formaggi che dalle dichiarazioni doganali risultano superare i 7,5 dollari/kg. (con un prezzo alla vendita al  minuto maggiore di 15 dollari/kg.).

La maggior parte dei prodotti importati in Russia di fascia superiore sono distribuiti a Mosca e a San Pietroburgo, nella sola Mosca se ne consuma il 50 percento.

Negli ipermercati e supermercati delle città che superano il milione di abitanti i prezzi di vendita variano da 450 a 2.000 rubli al kg, ovvero dai 15 ai 67 dollari al kg. alla vendita al minuto. Il segmento più basso all’interno di questa fascia superiore costituisce oltre la metà delle forniture per questo mercato.  Il segmento medio con formaggi che vanno dai 30 ai 50 dollari al kg. detiene circa un terzo delle vendite. I formaggi più costosi, oltre i 50 dollari al kilogrammo hanno una incidenza all’incirca del 20 percento.

Tra i vari tipi di formaggio prevalgano i formaggi a pasta erborinata e altri formaggi muffettati (il 29% in espressione monetaria nel 2011). Seguono i formaggi stagionati come Grana padano, parmigiano Reggiano.

Quote di mercato

I principali esportatori di formaggi di fascia superiore in Russia continuano ad essere la Germania e l’Italia:

  • la Germania detiene il 26% del totale in espressione monetaria
  • l’Italia ne detiene il 21% ed è il secondo paese con 2.000 tonnellate di formaggio per un valore di 19,2 milioni di dollari (il 57% delle forniture è formato dal Grana Padano e dal Parmigiano reggiano).

Olio d’oliva

Le importazioni di olio di oliva negli ultimi tre anni sono aumentate notevolmente. Nel 2011  sono state fornite in Russia 27.700 tonnellate di olio di oliva, cioè il 70% in più di quanto ne sono state fornite nel 2009 (16.300 tonnellate). Di queste  circa il 60% è risultato essere olio di oliva extra vergine in espressione naturale e in espressione monetaria il 64-67 percento.

Quote di mercato

I tre principali paesi esportatori di olio extra vergine di oliva sono Spagna, Italia e Grecia:

  • la Spagna con circa il 50% delle forniture in espressione monetaria risulta il primo paese
  • l’Italia è il secondo paese con 3.800 tonnellate di olio di oliva extra vergine esportate per un valore di 15,6 milioni di dollari  (il 25% del totale di queste forniture in espressione monetaria)
  • nel periodo preso in esame le forniture greche in espressione monetaria sono triplicate.

Fonte: Ufficio di Mosca dell'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane

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